Chirurgia Andrologica e Sessuologia
La disfunzione erettile: come può essere valutata?

Chirurgia Andrologica Urologo d'eccellenza

La valutazione della disfunzione erettile

Come può essere valutata clinicamente l'incapacità del pene di irrigidirsi adeguatamente?
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La disfunzione erettile è un problema serio per molti uomini, in grado non solo di peggiorare notevolmente la qualità della loro vita sessuale, ma anche di avere effetti nefasti sulla loro psiche e sulla qualità generale della loro vita, anche sentimentale o lavorativa.

Un tempo considerata una malattia che provocava scherno ed umiliazione, e pertanto spesso non riportata dai pazienti neppure ai Medici, ora la disfunzione erettile è una condizione che, al pari di tante altre, può essere affrontata e risolta.

Per farlo però, è necessario che il paziente vinca reticenze, vergogne e diffidenze, e che prenda il coraggio necessario per affrontare di petto il problema, rivolgendosi al Medico giusto per una diagnosi altrettanto corretta ed attendibile.

Difatti, è proprio grazie alla buona diagnosi precisa che è possibile curare pressoché ogni tipologia di disfunzione erettile, e spesso con percorsi di cura assolutamente sostenibili per il paziente.

Leggi questa pagina per scoprire come si valuta il grado di disfunzione erettile, e quello che si può fare per curarla.

Che cos’è la disfunzione erettile?

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La disfunzione erettile, anticamente (ed impropriamente) chiamata ‘impotenza sessuale’, è la difficoltà a raggiungere o mantenere un’erezione del pene congrua a completare con soddisfazione l’atto sessuale.

Si tratta di una condizione patologica nota all’uomo sin dai tempi antichi, che ha periodicamente funestato pressoché qualsiasi popolazione e che risulta, in ultima analisi, sempre scatenata da una patologia a monte, sovente di natura neurologica oppure vascolare.

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la disfunzione erettile è un problema di coppia: non è solo un tuo problema, ricordalo!

Non a caso, a riprova che la disfunzione erettile deve essere vista come un vero e proprio sintomo, spesso la sua presenza rivela diagnosi di patologie cardiovascolari oppure endocrine, come ad esempio l’aterosclerosi, l’insufficienza cardiaca o anche il diabete mellito, patologia legata spesso a doppio filo proprio con la difficoltà nel raggiungere la piena erezione del pene.

In Italia, si stima che almeno un 10% della popolazione maschile abbia problemi erettivi, con una maggioranza (circa il 40%) di pazienti over 50.

Tuttavia, sebbene a livello statistico la presenza di disfunzione erettile aumenti con l’aumentare dell’età, va ricordato che la difficoltà a raggiungere e mantenere una buona erezione del pene può manifestarsi anche in pazienti ancora giovani, e può avere non solo origini organiche ma anche psicologiche.

Ma dunque la disfunzione erettile è un sintomo, e non una malattia?

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La disfunzione erettile è un sintomo che, ovviamente, porta ad una condizione patologica: chi ne soffre non riesce ad iniziare o a concludere con soddisfazione il rapporto sessuale, e questo causa una serie di problemi correlati, non solo fisici ma psicologici, che peggiorano ulteriormente il quadro generale del paziente.

Quindi, la disfunzione erettile, come qualsiasi altro sintoma di un processo patologico, ci dice che la funzionalità del pene è compromessa e dunque qualcosa non funziona come dovrebbe.

Capire qual è la causa che ‘non fa funzionare’ il delicato meccanismo dell’erezione del pene è proprio il primo passo da compiere per la valutazione del grado di disfunzione e, ovviamente, per procedere ad una terapia valida.

Consigli andrologici e urologici

La disfunzione erettile è e deve sempre essere considerata non come una patologia a sé, ma come un sintomo di una condizione anomala del corpo (e a volte, della psiche).

È un vero e proprio campanello d'allarme, che dice che il nostro organismo, o fisicamente o mentalmente, non sta bene.

La ricerca della radice del problema coincide quindi anche con l'auspicabile terapia della disfunzione erettile: correggere o curare l'anomalia che la genera comporta, ovviamente, una sua relativa risoluzione.

Purtroppo, a volte, la disfunzione erettile è causata da patologie o condizioni non più risolvibili con la moderna Medicina, come ad esempio l'angiopatia diabetica di tipo grave oppure il danneggiamento delle terminazioni nervose che regolano il meccanismo dell'erezione (ad esempio, evento comune dopo la prostatectomia).

In questi casi gravi, dove la cura della radice del problema non è possibile, la Chirurgia Andrologica può ancora venire in aiuto, per mezzo dell'impianto delle protesi peniene.

Da cosa può essere causata la disfunzione erettile?

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il diabete mellito è tra le prime cause di disfunzione erettile

La disfunzione erettile ha un’ampia serie di cause, e può dunque avere molte patologie come origine, alcune di natura organica, cioè legate ad un problema fisico, altre di natura squisitamente psicologica, causate da un blocco emotivo o un trauma, generalmente acquisito nell’età pediatrica oppure adolescenziale (ma ci possono essere variazioni a questa statistica).

A livello puramente statistico, non contando l’età di appartenenza dei pazienti, la disfunzione erettile di natura psicologica è quella più comune, ma all’aumentare dell’età, si assiste ad un aumento significativo della disfunzione erettile di natura organica.

Il rapporto di causalità tra età biologica e disfunzione erettile, direttamente proporzionale, è spiegabile con la lunga serie di condizioni patologiche che possono affliggere l’uomo dopo i 50 anni: l’ipertensione, il diabete mellito, il carcinoma della prostata e tante patologie cardiovascolari che, spesso, richiedono cure farmacologiche specifiche, che però si rivelano peggiorative per la condizione erettile del pene.

Tra le cause più comuni della disfunzione erettile organica possiamo annotare:

  • Le patologie cardiovascolari, come ad esempio l’insufficienza cardiaca, episodi ischemici, l’ipertensione, ecc.;
  • Il diabete mellito, con la sua nota angiopatia diabetica che, alla lunga, danneggia tutte le arterie del corpo, grandi e piccole, anche quelle delle arterie peniene che irrorano i corpi cavernosi;
  •  Dei danni traumatici delle terminazioni nervose periferiche, che interrompono il naturale contatto elettrico con la terminazione nervosa centrale che comanda il meccanismo dell’erezione;
  • Delle malattie neuropatiche particolari, come ad esempio la sclerosi multipla;
  • Degli interventi oncologici specifici, ad esempio la prostatectomia, che sono risultati necessari per la cura del carcinoma della prostata ma che hanno danneggiato le terminazioni nervose attorno ad essa, indispensabile per garantire la trasmissione dell’impulso elettrico dal sistema nervoso centrale che governa l’erezione;
  • Un anomalo calo ormonale, ad esempio causato dalla condizione di ipogonadismo;
  • Degli eventi traumatici all’asta del pene, che hanno creato tessuto cicatriziale nei corpi cavernosi, come quelli che si manifestano nella malattia di La Peyronie.

Come si può ben vedere, la lista delle patologie che possono essere la causa scatenante della disfunzione erettile e che hanno una motivazione fisica è davvero lunga (e di certo, non completa).

Tra le cause più comuni della disfunzione erettile di origine psicologica, invece, possiamo di certo annotare:

  • Un blocco emotivo o un trauma subito nel passato, non necessariamente legato alla sfera sessuale;
  • Esperienze con precedenti partner traumatiche, o almeno percepite come tali;
  • La dismorfofobia peniena;
  • Una scarsa autostima;
  • Un periodo stressante al lavoro, in famiglia, dovuto a problemi economici oppure ad una malattia;
  • Lo scarso interesse per la partner, che spesso subentra in una crisi relazionale oppure alla fine della relazione

Anche in questo caso, la lista delle motivazioni psicologiche che possono portare alla disfunzione erettile sono molteplici, ed è pertanto di fondamentale importanza fare piena luce sulla condizione di salute generale del paziente, compreso il suo benessere emotivo e la sua soddisfazione nella vita relazionale (una delle cause principali dei problemi sessuali, specie nelle giovani coppie).

Va ricordato che, alla lunga, disfunzione erettile organica e disfunzione erettile psicologica si intrecciano sempre nella maggior parte dei pazienti: questo perché, ovviamente, problemi funzionali comportano poi anche problemi psicologici, con aumento di frustrazione, sensazione di impotenza e, a volte, vera e propria disperazione per il paziente, che sovente può divenire poco produttivo sul lavoro, insensibile ai piaceri quotidiani della vita e, non di rado, richiudersi in una vera e propria nicchia di depressione che gli impedisce anche i rapporti interpersonali.

Consigli andrologici e urologici

Il meccanismo dell'erezione umana è complesso, ed è reso possibile da una serie di attività sincronizzate: chimiche, vascolari, muscolari, neurali e, ovviamente, psicologiche.

Si tratta di un sistema molto avanzato, molto più di quello degli altri mammiferi (che basano l'erezione sull'estensione di un osso, il baculum), ma è al tempo stesso molto delicato.

Problemi vascolari, neurologici oppure psicologici possono incidere sull'erezione del pene, rendendola difficoltosa oppure impossibile.

Ecco perché, durante la diagnosi della disfunzione erettile, il Medico Andrologo deve raccogliere tutte le informazioni possibili sulla storia clinica del paziente, anche quelle che possono sembrare insignificanti: c'è sempre un motivo che causa la difficoltà dell'erezione, e quel motivo deve essere portato alla luce.

Come si può valutare il grado di disfunzione erettile?

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La diagnosi di disfunzione erettile è un atto medico complesso, che richiede non solo una visita clinica andrologica, ma anche esami specifici, sia strumentali che di laboratorio, nonché una valutazione squisitamente psicologica del paziente.

Allo scopo di facilitare il compito al Medico Andrologo, solitamente in fase di anamnesi è proposto al paziente un questionario particolare, basato su cinque domande a risposta chiusa e che prevedono una valutazione da 0 a 5.

Questo questionario è chiamato IIF 5 (International Index of Erectile Function Questionnaire) e consente al Medico di capire, seppur inizialmente, come il paziente percepisce, a livello pratico, la sua disfunzione erettile e, più in generale, i suoi rapporti sessuali degli ultimi sei mesi.

Oltre al questionario, la fase di anamnesi deve essere particolarmente approfondita e precisa: sia per la disfunzione di origine organica che psicologica, il Medico Andrologo deve avere un quadro esauriente e completo della storia pregressa del paziente poiché, essendo la disfunzione erettile un sintomo, in essa vi è sempre la causa originaria del problema.

A seconda del report dei dati riferiti dal paziente, il Medico può essere già messo sulla strada diagnostica corretta, e può richiedere anche esami specifici, come ad esempio l’analisi dei livelli di testosterone, particolarmente utili per escludere o confutare l’ipogonadismo.

Anche condizioni pregresse oncologiche, come ad esempio il carcinoma della prostata oppure episodi ischemici, o altre malattie cardiovascolari, devono essere obbligatoriamente analizzate, con idonea documentazione pregressa che il paziente è tenuto a mostrare al Medico già in questa fase.

Alla fase di anamnesi segue poi la valutazione clinica, cioè la visita andrologica vera e propria, dove il Medico ispeziona i genitali del paziente, non solo manualmente ma anche avvalendosi di uno specifico esame strumentale, veloce ed indolore, chiamato EcoColorDoppler dinamico.

L’EcoColorDoppler dinamico è essenzialmente un normale esame ecografico, non dissimile da quello utilizzato in Angiologia per stabilire lo stato delle vene e delle arterie del corpo, ma per questa visita particolare viene aggiunta la variabile della dinamicità, cioè della misurazione degli afflussi di sangue al pene quando questi si indurisce.

Per provocare l’erezione, il Medico inietta nel pene, in maniera del tutto indolore e con un piccolissimo ago, un farmaco noto come prostaglandina E1, che provoca un’ erezione del tutto simile a quella naturale.

Col pene eretto, il Medico può dunque procedere all’esame EcoColorDoppler, che valuta alcuni indici di riferimento sostanzialmente di natura vascolare, come ad esempio la massima o minima quantità di sangue arterioso che passa attraverso i corpi cavernosi del pene.

Questo dato è molto importante poiché rappresenta l’indice di resistenza, con un valore più positivo (per l’erezione) tanto più quanto si avvicina ad 1.

Un valore di 0.80 è considerato sufficiente, mentre valori inferiori suggeriscono un'anomalia vascolare, che potrebbe essere la causa della disfunzione erettile.

Grazie all’esame ecografico, il Medico Andrologo può accertarsi anche dell’eventuale presenza di placche fibrotiche all’interno dei corpi cavernosi, che sarebbero segno clinico di una condizione nota come malattia di La Peyronie e che potrebbe portare a disfunzione erettile.

Finiti gli esami quantitativi, il Medico Andrologo provvede poi alla misurazione dei parametri invece qualitativi, che in sostanza mirano a giudicare l’idoneità della rigidezza del pene.

Questi parametri sono calcolati attraverso la scala EHS (Erection Hardness Score): una scala da 1 a 4, in cui 1 è il valore minimo e 4 il massimo.

Mediamente, un pene ben eretto e senza problemi di disfunzione ha un parametro di 3-4.

La visita andrologica è conclusa poi, nella maggior parte dei casi, anche con la consulenza sessuologica: non tutti gli stati di disfunzione erettile sono percepiti allo stesso modo dai pazienti, e hanno livelli ritenuti invalidanti differenti, e di questo il Medico deve tenere conto, ascoltando direttamente il suo paziente.

Tutti questi dati, raccolti razionalmente dal Medico, portano di solito alla formulazione di una diagnosi precisa, che a sua volta precede la proposta di terapia.

Come può essere curata la disfunzione erettile?

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una protesi peniena

La disfunzione erettile, avendo così tante patologie o condizioni comunque patologiche scatenanti, è un sintomo che non ha una singola terapia specifica, ma la stessa dipende fortemente dalla causa originaria del problema: è quella che deve, o almeno dovrebbe, essere risolta.

Purtroppo, non sempre è possibile intervenire direttamente sulla causa scatenante, e questo è vero ad esempio nei casi di diabete mellito (anche trattato farmacologicamente), dove il danneggiamento dei vasi arteriosi dovuto alla micro e macroangiopatia diabetica è sempre presente e poco evitabile.

Anche i pazienti operati di prostatectomia che ha ormai danneggiato irreversibilmente le terminazioni nervose prostatiche non possono, ovviamente, essere più curati nell’origine della loro disfunzione erettile, e pertanto il trattamento non può che definirsi esclusivamente sintomatico.

Nell’ambito della disfunzione erettile di tipo organico, la maggior parte dei casi sono dovuti ad un deficit vascolare, oppure ad un intervento oncologico alla prostata, che ha danneggiato irrimediabilmente le terminazioni nervose che regolano il delicato meccanismo erettile.

A loro volta, molti dei problemi disfunzionali di origine vascolare sono causati dal diabete mellito, oppure da altre patologie cardiovascolari (insufficienze cardiache, aterosclerosi ed ischemie, come prima istanza).

A questo riguardo, giova ricordare che il diabete mellito e la disfunzione erettile sono essenzialmente due facce della stessa medaglia, giacché spesso la difficoltà nelle erezioni è proprio uno dei primi sintomi del diabete latente ed ancora non diagnosticato.

In questi casi di deficit vascolare, quindi di disfunzione erettile dovuta al poco afflusso di sangue arterioso ai corpi cavernosi del pene, la terapia proposta può essere di tipo medico, ossia rigenerativo dei tessuti, oppure di tipo farmacologico, basata sull’uso di particolari farmaci denominati vasodilatatori.

Non infrequentemente, la terapia medica e farmacologica coesistono, allo scopo di massimizzare i benefici per il paziente.

Cos’è la terapia rigenerativa per la disfunzione erettile?

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La terapia medica rigenerativa per la disfunzione erettile è una terapia non invasiva, a base di onde d’urto a bassa intensità, eseguite in ambiente ambulatoriale e senza dolore o fastidi per il paziente.

Le onde d’urto sono applicate direttamente sull’asta del pene tramite apposito manipolo, in sedute di circa 20-30 minuti.

Il loro effetto sui tessuti dei copri cavernosi è molteplice: aumentano la vascolarizzazione e, non secondariamente, reclutano le cellule staminali circolanti, che a loro volta daranno origine a nuovo tessuto erettile sano, molto più funzionale di quello danneggiato dalla patologia che ha causato il deficit vascolare (ad esempio, il diabete).

Sono necessarie diverse sedute di trattamento per vedere risultati effettivi e tangibili, che comunque si manifestano nella maggior parte dei casi: circa il 65% dei pazienti trattati con questa metodica, infatti, sperimentano un netto miglioramento della loro erezione, che può causare anche una decisa riduzione del ricorso alla cura farmacologica.

Il trattamento rigenerativo ad onde d’urto ha il pregio, oltre che di non avere in pratica nessun effetto collaterale, di essere ripetibile nel tempo: i vantaggi dati dal primo pacchetto di sedute, ad indicazione medica ovviamente, possono essere migliorati con dei pacchetti stabiliti nel corso di un programma di mantenimento, che ha come scopo quello di non far perdere al paziente i benefici conseguiti.

Va sottolineato che il trattamento ad onde d’urto è efficace ed indicato in molti casi di disfunzione erettile causata da deficit vascolari, come ad esempio il diabete mellito, ma non ha effetto sulla disfunzione erettile causata invece da un danno nervoso (tipico caso post-prostatectomia).

Consigli andrologici e urologici

Le moderne protesi peniene sono dei dispositivi chirurgici di alta tecnologia, realizzati in materiali al 100% biocompatibili, che non causano dunque nessun tipo di 'rigetto' del corpo.

Esistono vari tipologie di protesi, sia a volume costante che variabile, ma tutte sono comunque pensate e progettate per essere totalmente invisibili all'esterno, ed integrarsi quindi perfettamente nell'apparato uro-genitale del paziente.

Le protesi si attivano con rapidi e impercettibili movimenti, e consentono il ritorno alla piena attività sessuale anche in pazienti che hanno raggiunto quella che, in termini inglesi, viene chiamata la condizione di End Stage Penis, cioè un pene ormai non più funzionale a livello sessuale e insensibile a qualsiasi genere di terapia, fisica o farmacologica.

La cura farmacologica per la disfunzione erettile: come funziona?

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La terapia farmacologica per la disfunzione erettile da deficit vascolare si basa essenzialmente sull’assunzione, per via orale, di farmaci inibitori dellenzima fosfodiesterasi di tipo 5 (Avanafil, Sildenafil, Tadalafil, Vardenafil).

Questi farmaci, in sostanza, bloccano uno specifico enzima che è responsabile della ‘degradazione’ dell’erezione, e migliorano quindi la stessa, amplificandola e permettendo un miglior passaggio di flusso arterioso nei corpi cavernosi.

La terapia è in genere richiesta poco prima dell’atto sessuale ma alcuni farmaci come il tadalafil possono richiedere anche una prescrizione giornaliera.

Questa terapia ha tassi di successo differenti a seconda della patologia vascolare originaria del paziente e, ovviamente, del suo stato di gravità, ma nei casi di disfunzione lieve o moderata si riesce a raggiungere un ottimo livello erettile fino al 70% dei casi.

Quando la terapia orale non è efficace, si può ricorrere alla terapia topica, mediante micro-iniezioni di prostaglandina E1 direttamente nel pene, o meglio nei suoi corpi cavernosi.

Questo farmaco è estremamente efficace anche per gradi severi di disfunzione erettile e garantisce erezioni ottimali, ma ha il difetto di avere una bassa compliance dei pazienti.

Infatti, le iniezioni intracavernose, benché facili da eseguire e molto rapide, sono mal viste dai pazienti, che smettono di utilizzarle nell’85% dei casi entro il primo anno dalla loro prescrizione.

Nel caso che la disfunzione erettile sia causata dalla formazione di placche cicatriziali fibrotiche all’interno dei corpi cavernosi (la malattia di La Peyronie) le cure farmacologiche si rivelano inefficaci, e l’intervento chirurgico di correzione è quasi sempre richiesto.

La disfunzione erettile grave e l’impianto di protesi peniena: quando è necessario?

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In Medicina, si definisce ‘disfunzione erettile grave’ quella disfunzione erettile di tipo funzionale che non risponde ad alcun tipo di terapia medica oppure farmacologica.

Solitamente, questa disfunzione erettile è causata da un grave deficit vascolare ormai irreversibile (ad esempio, una lunga condizione di diabete mellito) oppure una mancata riabilitazione post-prostatectomia, in cui il danneggiamento permanente delle terminazioni nervose prostatiche ha interrotto tout-court la comunicazione con il sistema nervoso centrale.

Può rientrare nella definizione di ‘grave’ anche quel tipo di disfunzione erettile che, benché ricettiva alla cura farmacologica, essa risulti comunque poco gradita al paziente, che sovente si chiude in un vero e proprio blocco psicologico, sentendosi invalidato e menomato dall’uso obbligatorio dei farmaci prima di ogni rapporto.

In questi casi, l’unica cura possibile per riportare beneficio e serenità nella vita sessuale del paziente è il ricorso alla Chirurgia, e nello specifico alla protesi peniena.

La protesi peniena è un dispositivo protesico uro-genitale, che ha come scopo quello di ripristinare la corretta erezione del pene, durevole e di buona rigidità, permettendo al paziente di procedere con naturalezza al completo ed appagante atto sessuale.

Si tratta di dispositivi medico-chirurgici di alta tecnologia, ormai costruiti in materiale sicuri e al 100% biocompatibili, pensati per integrarsi perfettamente e in maniera del tutto invisibile nell’apparato genitale del paziente.

La protesi peniena può riportare il pene alla piena funzionalità, permettendo al paziente un ritorno ad una vita sessuale assolutamente normale, ed è di fatto l’unica cura possibile in tutti i casi precedentemente esposti per cui, per limiti intrinseci della Medicina attuale, è impossibile risolvere il problema a monte della disfunzione erettile.

Quanti tipi di protesi peniene esistono?

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Attualmente, sul mercato esistono due tipi di protesi peniene: le protesi a volume costante e le protesi a volume variabile.

Le protesi a volume costante sono protesi che, come il nome del resto lascia intendere, rimangono della stessa dimensione e volume permanentemente.

Si tratta in essenza di due cilindri rigidi ma flessibili grazie ad un'anima metallica, che vengono posizionati interamente ai corpi cavernosi, volumizzandoli ed irrigidendoli.

Il pene rimane dunque in una condizione permanente di rigidità, ma questo non deve spaventare il paziente: grazie alla loro flessibilità le protesi possono essere piegate, e il pene può essere posizionato con facilità nell’intimo, non dando dunque alcun problema al paziente.

Questo tipo di protesi garantisce eccezionali ed ineguagliate caratteristiche meccaniche di rigidità, resistenza e durabilità meccanica: la loro presenza è invisibile all’esterno e possono essere attivate con un rapido gesto del tutto naturale.

Le protesi a volume variabile invece lavorano su altri presupposti, che sono essenzialmente simili a quelli del normale meccanismo idraulico naturale del pene.

Queste protesi sono formate da due cilindri espandibili, collegati ad un serbatoio pieno di soluzione fisiologica e una piccola pompetta, che comanda l’attivazione e la disattivazione della protesi.

Il serbatoio è posto accanto alla vescica, mentre la pompetta è nello scroto: ovviamente i due cilindri sono invece posizionati dal Chirurgo nei due corpi cavernosi del pene.

Azionando la pompetta, il liquido fisiologico passa dal serbatoio ai cilindri, che si gonfiano e si espandono in modo da irrigidire il pene e dare luogo ad una perfetta erezione.

A rapporto finito, sempre agendo sulla pompetta, il liquido torna al serbatoio, svuotando i cilindri e rimanendo dunque a disposizione per l’utilizzo successivo.

Questo tipo di protesi ha il vantaggio di essere assolutamente naturale: il meccanismo erettile è eguale a quello fisiologico, la protesi è invisibile e viene attivata con un rapido gesto della mano sulla pompetta.

Anche il comfort e la vestibilità della protesi sono eccezionali.

Va ribadito che non esiste un tipo migliore o peggiore di protesi peniena, e che non è il paziente a scegliere che protesi mettere.

L’uso dell’una o dell’altra tipologia di protesi è deciso dal Chirurgo Andrologo, dopo che ha razionalmente valutato il caso clinico specifico, e sempre nell’interesse del paziente, offrendogli l’opzione migliore e più indicata.

Dove può essere effettuata la valutazione della disfunzione erettile?

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il medico andrologo è lo specialista per la disfunzione erettile

Il Medico Andrologo è lo specialista di riferimento per tutte le patologie squisitamente maschili, come è per l’appunto la disfunzione erettile.

In Italia, l’Andrologia è una sotto-specialistica dell’Urologia, cioè quella branca della Medicina che studia e tratta tutte le patologie dell’apparato uro-genitale umano.

perciò il Medico Andrologo è quasi sempre un Medico specialista in Urologia, e poi perfezionato, sia sul campo che con master e corsi specifici, nella cura delle patologie proprie dell’uomo.

È dunque a lui che bisogna rivolgersi per una valutazione obiettiva, seria e razionale della disfunzione erettile, evitando inutili reticenze o vergogne, e ricordando sempre che il Medico è un professionista della salute, che non ha il compito di giudicare o criticare, ma solo quello di aiutare a stare meglio.

Vuoi una valutazione della tua disfunzione erettile? Il Dott. Massimo Capone è qui per aiutarti

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il dott. massimo capone, chirurgo andrologo

Il Dott. Massimo Capone è un Chirurgo Andrologo, perfezionato nella Chirurgia Ricostruttiva Genitale e nella cura chirurgica dei casi di disfunzione erettile, anche di tipologia grave, ad esempio causata dal diabete mellito, dagli interventi chirurgici di prostatectomia, dall’incurvamento congenito del pene o dall’incurvamento del pene a seguito della malattia di La Peyronie.

In oltre trent’anni di esercizio dell’arte medica, il Dottore ha acquisito grande esperienza nella Chirurgia Andrologica, risolvendo situazioni spesso molto complesse di pazienti giunti a lui in una condizione chiamata End Stage Penis, che denota una disfunzione erettile totale non più risolvibile con la terapia farmacologica.

Il Dottore è stato anche uno dei primi Medici in Italia ad introdurre l’uso delle onde d’urto a bassa intensità per la rigenerazione dei tessuti dei corpi cavernosi, utilizzata ora come eccellente adiuvante  (e a volte, sostitutivo) della cura farmacologica della disfunzione erettile.

Puoi dunque affidarti a lui per la valutazione del tuo caso clinico di disfunzione erettile, avendo la sicurezza di essere visitato ed accolto da un Medico competente, empatico, amichevole e che, soprattutto, metterà sempre il tuo interesse e benessere prima di tutto.

Per riportarti ad una vita sessuale felice, serena e completa, per te e per la tua compagna o il tuo compagno.

Il Dottore visita nei suoi studi di Trieste, di Cervignano del Friuli (Udine), di Carbonera (Treviso), di Pozzonovo (Padova) e di Galatone (Lecce).

Il Chirurgo Andrologo su cui puoi contare sempre, a Trieste, Udine, Treviso, Padova e Lecce

Chirurgo Andrologo a Trieste, Udine, Treviso, Padova e Lecce

La vita sessuale, la fertilità e il benessere di coppia sono valori importanti per ogni uomo, che non devono mai essere trascurati, oppure vissuti con disagio

Il Dott. Massimo Capone è un Chirurgo Andrologo, specialista in Urologia che da oltre trent'anni assiste e si prende cura dei pazienti affetti da condizioni patologiche molto sentite e sensibili, come ad esempio la disfunzione erettile, la riabilitazione sessuale post-prostatectomia, la malformazioni congenite del pene e l'incurvamento dello stesso dovuto alla malattia di La Peyronie.

Nei suoi studi di Trieste, Cervignano del Friuli (UD), Carbonera (TV), Pozzonovo (PD) e Galatone (LE), tutti dotati dei più sofisticati macchinari elettromedicali di diagnostica e di terapia fisica, il Dottore può aiutarti a risolvere molti problemi andrologici, come ad esempio:

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La Medicina andrologica d'eccellenza, per tornare ad una vita sessuale serena ed appagante

Il Dottore, da oltre trent'anni, è perfezionato nell'impianto di protesi peniena, sia a volume costante che variabile: un intervento chirurgico di alto livello, in grado di risolvere una volta per tutte la disfunzione erettile di tipo grave, che non risponde alla terapia fisica oppure farmacologica.

Se sei un paziente che ha subito una prostatectomia radicale, dalla riabilitazione difficile, oppure un paziente diabetico grave, con una disfunzione erettile ormai incurabile con la moderna terapia farmacologica, il Dott. Massimo Capone può aiutarti a tornare ad un'appagante e completa attività sessuale, grazie all'impianto protesico assolutamente invisibile, in grado di permetterti nuovamente una soddisfacente vita sessuale, per te e la tua partner.

Il Dottore visita nei suoi studi di Trieste, di Cervignano del Friuli (Udine), di Carbonera (Treviso), di Pozzonovo (Padova) e di Galatone (Lecce).

Ricorda sempre che, al contrario di quel che comunemente si pensa (che non ha alcun riscontro reale e scientifico), l'attività sessuale dell'uomo non deve per forza terminare o diminuire di quantità e qualità con l'avanzare dell'età, anzi: il benessere sessuale è un concetto di fondamentale importanza per mantenere ottimi livelli di qualità di vita, e il Dott. Massimo Capone, da oltre trent'anni, si impegna quotidianamente per aiutare i suoi pazienti a stare bene, sia fisicamente che psicologicamente.

ecco dove trovi gli studi del dott. massimo capone
TRIESTE CENTRO
Casa di Cura Salus Via Bonaparte 4-6 - 34141 Trieste
Per prenotazioni
040.317.11.11
CERVIGNANO DEL FRIULI
Studio Medico Via Monfalcone 27 - 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Per prenotazioni
339.68.25.050
CARBONERA - TREVISO
SalusVeneto Vicolo Antonio Vivaldi 2 - 31020 Carbonera (TV)
Per prenotazioni
0422.15.20.205
POZZONOVO - PADOVA
Mediclinic Via IV Novembre 10/c, 35020 Pozzonovo (PD)
Per prenotazioni
0429.77.29.06
GALATONE - LECCE
Poliamb. Santa Lucia Viale Aldo Moro, 23 - 73044 Galatone (LE)
Per prenotazioni
0833.86.50.81
Massimo Capone - MioDottore.it

Andrologo d'eccellenza a Trieste, Cervignano del Friuli, Treviso, Lecce
Il Chirurgo Andrologo che è sempre al tuo fianco.
Per riportare serenità e benessere sessuale, a te e alla tua vita di coppia.

Contenuti sanitari scritti da umani
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Assistente Medico Odontoiatrico

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Chirurgo Andrologo cura della disfunzione erettile e dell'infertilità
Quindi ricorda che...
  • il pene umano basa il suo meccanismo d'erezione non su un osso, come tutti gli altri mammiferi, bensì su un sofisticato e raffinato sistema idraulico;
  • le arterie peniene, nelle giuste condizioni psico-fisiche, irrorano una grande quantità di sangue all'interno di due cilindri estensibili presenti nell'asta del pene, chiamati corpi cavernosi;
  • la disfunzione erettile è l'incapacità o la grande difficoltà ad iniziare e mantenere una buona erezione del pene, atta a concludere in maniera soddisfacente il rapporto sessuale;
  • la disfunzione erettile è sempre un sintomo di un disequilibrio dei complessi sistemi d'erezione del pene, e a sua volta può essere causata DA UN PROBLEMA VASCOLARE, UN PROBLEMA NEURO-MUSCOLARE OPPURE DA UN PROBLEMA psicologico;
  • le patologie che possono comportare disfunzione erettile sono molte, e tra di esse vale la pena ricordare il diabete mellito, i problemi cardiovascolari, le ischemie, i problemi neuro-muscolari e alcuni interventi oncologici, come ad esempio la prostatectomia;
  • anche alcune condizioni malformative oppure secondarie a patologie infiammatorie, come la fimosi serrata oppure la malattia di la peyronie, possono portare a disfunzione erettile;
  • la medicina moderna permette di ottenere ottimi risultati di riabilitazione sessuale in una grande quantità di casi, grazie alle terapie fisiche e a quelle farmacologiche;
  • quando la disfunzione erettile non risponde alle normali terapie mediche, si parla di disfunzione erettile grave;
  • la chirurgia andrologica può risolvere anche casi di disfunzione erettile grave, con l'aiuto delle moderne protesi peniene;
  • la valutazione della disfunzione erettile è importante per stabilirne la causa, la gravità e la relativa indicazione terapeutica;
  • il medico competente nella disfunzione erettile è il medico andrologo, cioè un medico urologo perfezionato nell'andrologia

Avviso deontologico medico
Nota deontologica

L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.

Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.

Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.

Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.

Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

Chirurgo Andrologo a Trieste, Udine, Treviso, Padova e Lecce

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:

venerdì 14 marzo, 2025

Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo specialista in Urologia e perfezionato in Andrologia.

In oltre trent'anni di esercizio dell'arte medica, il Dottore ha focalizzato la sua ricerca scientifica sui dismorfismi dell'apparato sessuale maschile, studiando approfonditamente tutte le condizioni, congenite o patologiche, in grado di infliciare pesantemente sulla qualità della vita sessuale dei suoi pazienti, come ad esempio la disfunzione erettile di tipo grave, l'incurvamento congenito del pene e la malattia di La Peyronie.

Un medico empatico, amichevole, in grado di mettere a proprio agio i propri pazienti anche in caso di visite particolari, per problemi molto sentiti sulla sessualità e sulla vita di coppia, che spesso causano non solo grandi disagi fisici, ma anche (e soprattutto, in certi casi) psicologici.

Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone  (Lecce), il Dottore aiuta giornalmente tanti pazienti che si rivolgono a lui in condizioni spesso di grande sofferenza, sia fisica che psicologica, gravati da importanti episodi di disfunzione erettile grave, di infertilità maschile e di malformazioni congenite al pene.

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Chirurgo Andrologo Urologo a Trieste, Udine, Treviso, Padova e Lecce
"Molto gentile e competente cortese e puntuale nell' orario e disponibile alle spiegazioni parla molto chiaro e semplice"
Francesco
Chirurgo Andrologo Urologo a Trieste, Udine, Treviso, Padova e Lecce
"Puntuale ed empatico, disponibile al dialogo Consigliatissimo!"
S.F.
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"Preparato, molto gentile e disponibile. Tra l’altro dotato anche di un eccellente sense of humor"
Raimondo
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"Ottima accoglienza buona spiegazione, mi son sentito in mani sicure!!!"
Paolo
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