
Toccandoti i testicoli hai per caso notato una piccola pallina, o bozzetto, e ti sei subito preoccupato che potesse essere un qualcosa di brutto?
Sebbene sia sempre opportuno prestare grande attenzione anche a piccole lesioni, bisogna comunque rimanere calmi e razionali: il più delle volte, le neo-formazioni che si identificano nello scroto sono del tutto benigne e corrispondono a una cisti scrotale (o spermatocele).
Pur essendo una lesione totalmente benigna, spesso la cisti scrotale è scambiata per un carcinoma del testicolo e per questo il paziente che si accorge dell’anomalia, tastandosi i testicoli, sperimenta momenti di panico.
Altre volte, lo spermatocele è completamente asintomatico, ed è diagnosticato casualmente, durante altre indagini diagnostiche.
Leggi questa pagina scritta dal Dott. Massimo Capone per scoprire che cos’è la cisti scrotale, come si manifesta e quello che si può fare per rimuoverla, quando è il caso.
Che cos’è il testicolo?

Il testicolo è la gonade maschile, cioè la ghiandola preposta alla produzione dell’ormone testosterone e degli spermatozoi, cioè i gameti sessuali maschili.
È un organo pari, grossomodo simmetrico per dimensione e volume, ed è contenuto sotto il pene, nella zona del perineo, in un sacchetto di cute chiamato scroto.
Datosi che i delicati spermatozoi sono estremamente sensibili anche all’aumento di minime temperature, che potrebbero inattivarli od ucciderli, l’evoluzione ha fatto sì che lo scroto sia a debita distanza dal resto del corpo, in modo da raffreddare la sua temperatura media.
I due testicoli sono uniti alla circolazione arteriosa per mezzo delle arterie testicolari e a quella venosa per mezzo di una fitta rete di vene chiamate plesso pampiniforme.
Dal lato riproduttivo invece, gli spermatozoi sono inviati alle vie spermatiche per mezzo dell’organo di supporto del testicolo, chiamato epididimo.
Che cos’è l’epididimo?

L’epididimo è la struttura di supporto del testicolo, che mette in collegamento lo stesso con le vescichette seminali e la prostata, per mezzo dei vasi deferenti.
L’epididimo, anatomicamente pari anch’esso, ha sostanzialmente forma di un tubicino, ed avvolge il testicolo nella parte superiore e posteriore, collegandosi ad esso per mezzo dei dotti efferenti.
Questi dotti trasportano gli spermatozoi prodotti dalle cellule germinali del testicolo, che maturano proprio dentro l’epididimo e che verranno poi immessi nelle vecchiette seminali per mezzo del lungo dotto deferente.
Proprio dall’epididimo può originare la cisti scrotale, che infatti è chiamata anche, oltre che spermatocele, cisti dell’epididimo.
Generalmente, le lesioni che originano dai tessuti dei testicoli (le cellule germinali) sono quasi sempre lesioni a carattere maligno, ovverosia carcinomi.
Le lesioni che invece originano dai tessuti di supporto del testicolo, o comunque esterni allo stesso, come ad esempio l'epididimo, sono quasi sempre di origine invece benigna, come è per l'appunto lo spermatocele.
Fortunatamente, i casi di carcinoma del testicolo sono statisticamente molto più rari rispetto invece alle cisti scrotali: ecco perché il paziente che, durante l'auto-palpazione, dovesse avvertire la presenza di una lesione di qualsiasi genere, dovrebbe comunque rimanere calmo e razionale.
La visita andrologica è sempre necessaria, ma nella maggior parte dei casi, essa diagnostica una lesione del tutto benigna, e dunque non pericolosa per la vita.
Che cos’è la cisti scrotale?

La cisti scrotale, detta anche spermatocele o cisti dell’epididimo, è una cisti, cioè una raccolta di liquido e spermatozoi ormai inattivati, raccolti in una sacca e una membrana, che origina proprio dai tessuti dell’epididimo.
Si tratta di una lesione totalmente benigna, che nella maggioranza dei casi non dà origine ad alcuna sintomatologia e che rimane spesso silente per tutta la vita.
Proprio questa asintomaticità rende difficile stabilire con esattezza l’incidenza dello spermatocele nella popolazione maschile, ma secondo i dati noti, sembrerebbe che la cisti scrotale sia una lesione abbastanza comune nella popolazione adulta, con una percentuale del 30% di pazienti che, almeno una volta nella vita, sono andati incontro a diagnosi certa della cisti dell’epididimo.
Da dove origina la cisti scrotale?

Lo spermatocele origina direttamente dai tessuti dell’epididimo e può apparire anche sul dotto deferente stesso.
Cisti di piccole dimensioni sono solitamente asintomatiche, e vengono diagnosticate casualmente tramite ecografia, spesso durante esami d’accertamento per altre condizioni cliniche.
Per essere sintomatica la cisti scrotale deve raggiungere dimensioni ragguardevoli, tanto da poter essere non solo palpata con le dita, ma anche da dare una specifica sintomatologia squisitamente meccanica, dovuta al suo ingombro nello scroto che non è stato progettato per contenere altro che i due testicoli.
Perché si forma la cisti scrotale?

La causa esatta della formazione dello spermatocele non è ancora nota alla Medicina, e vi sono pareri contrastanti riguardo alla vera motivazione della sua insorgenza.
Tuttavia, sembrerebbe parere comune che l’inizio della formazione della lesione sia dovuto ad un trauma dell’epididimo, che ha causato un’ostruzione, parziale, del suo condotto interno.
Questa teoria potrebbe trovare conferma nella statistica clinica dei casi noti di spermatocele che molto raramente affligge i bambini (non ancora capaci di produzione di sperma), ma si manifesta prevalentemente nei giovani uomini adulti, indicativamente tra i 20 ed i 50 anni.
Lo spermatocele è, nella maggioranza dei casi, del tutto asintomatico.
Spesso, è una condizione che rimane latente tutta la vita, e il paziente dunque non viene mai a sapere di esserne portatore.
La cisti scrotale solo molto raramente dà fastidio e viene avvertita, ma comunque non mette mai in pericolo il benessere sessuale, la fertilità oppure la salute.
Che sintomi dà una cisti scrotale?

La maggior parte delle cisti scrotali è del tutto asintomatica, e pertanto non dà luogo a nessun problema evidente per il paziente.
Al contrario del varicocele, che invece può provocare una serie di problemi come l’infertilità, la cisti scrotale non compromette nessuna funzione fisiologica, sessuale o riproduttiva del paziente, e dunque non è considerata una condizione necessariamente patologica.
La sintomatologia evidente della cisti scrotale riguarda esclusivamente i casi di formazioni di grande dimensione, che hanno raggiunto diametri importanti e che, dunque danno origine a problemi di natura squisitamente meccanica.
Quando lo spermatocele è sintomatico, può dunque dare questi sintomi peculiari:
- Presenza di un vistoso ‘bozzetto’ sullo scroto, rilevabile all’auto-palpazione;
- Dolore e senso di pesantezza nella zona testicolare;
- Fastidio e malessere diffuso nello scroto;
- Sebbene in casi rari, torsione della cisti e dolore acuto ed intenso
Questi sintomi, non tutti sempre evidenti, possono cambiare molto da paziente a paziente, e possono anche manifestarsi in gravità spesso molto differente, anche in relazione al volume dello spermatocele.
Come si diagnostica una cisti scrotale?

La diagnosi della cisti scrotale prevede una visita andrologica, eseguita dunque da un Medico Andrologo, cioè un Medico Urologo perfezionato poi in Andrologia.
La diagnosi è in parte clinica, tramite ispezione genitale, dove il Medico palpa i testicoli alla ricerca del nodulo della cisti, sia strumentale, con un comune esame ecografico.
All’ecografo, la cisti scrotale appare con caratteristiche evidenti ed inconfondibili al Medico, e conferma definitivamente il sospetto clinico.
Come può essere rimossa una cisti scrotale?

Lo spermatocele asintomatico, cioè la forma più diffusa di cisti scrotale, non richiede alcuna terapia: è una lesione del tutto benigna e asintomatica, che può essere dunque ignorata.
Il trattamento, esclusivamente chirurgico, è invece riservato ai casi di cisti scrotale sintomatica, che ha raggiunto un volume considerevole e che comincia a dare problemi meccanici nello scroto del paziente.
L’intervento di rimozione dello spermatocele è chiamato spermatocelectomia, ed è l’unica opzione possibile per trattare le cisti dell’epididimo che hanno ormai raggiunto volumi importanti.
La spermatocelectomia non è un intervento pericoloso per la vita ma è comunque un intervento delicato, poiché vi è il rischio, se non eseguito da mano chirurgica esperta, di un danneggiamento dell’epididimo e di una ripercussione sulla fertilità del paziente.
L’intervento viene effettuato in regime di day surgery, generalmente in anestesia locale, ma può essere effettuato anche in anestesia generale a discrezione del Medico Anestesista.
Tramite una piccola incisione nello scroto, il testicolo viene esposto, e la cisti isolata e rimossa.
Dopo che l testicolo è stato rimesso in sede, la ferita chirurgica viene suturata e medicata.
Datosi che l’incisione d’accesso è molto contenuta, la guarigione è generalmente rapida, e il paziente può tornare alla normale attività quotidiana e lavorativa dopo pochi giorni.
L’intervento di spermatocelectomia è pericoloso?

L’intervento di spermatocelectomia non è pericoloso per la vita, ma è eseguibile solo da un Chirurgo Andrologo esperto, con anni d’esperienza in sala operatoria.
Questo perché esiste la possibilità, qualora la cisti venga asportata malamente, di un danneggiamento irreversibile dell’epididimo, che può portare a successivi problemi di fertilità per il paziente.
Premesso ciò, con un’equipe chirurgica ben preparata, l’intervento di spermatocelectomia ha tassi di riuscita molto alti, e le complicazioni sono in genere rare.
In tal senso, la complicazione maggiore è un’infezione post-operatoria: un evento sempre possibile per qualsiasi intervento chirurgico ma che, con i moderni protocolli di profilassi e di asepsi, è decisamente raro.
La cisti scrotale può recidivare?

Sì, l’intervento di spermatocelectomia è efficace nel rimuovere una cisti già formata e sintomatica, ma non dà la garanzia che essa poi non si ripresenti o si possa ripresentare altrove sull’epididimo.
Le statistiche infatti dicono che la probabilità di una recidiva della cisti è del 48%: una percentuale alta, e proprio per questo l’intervento chirurgico è riservato esclusivamente a casi sintomatici, la cui rimozione è indispensabile per riportare il paziente ad una buona qualità di vita.
Si può prevenire una cisti scrotale?
No, allo stato attuale della conoscenza sullo spermatocele, considerando anche la sua non del tutto chiara origine, non vi è un comportamento idoneo conosciuto che possa essere d’aiuto nel prevenire la cisti scrotale.
La cisti scrotale può influire sulle prestazioni sessuali e sulla fertilità del paziente?
No, la cisti scrotale è una formazione del tutto benigna, che non influisce né sulle prestazioni sessuali e neppure sulla fertilità del soggetto.
Va sempre ricordato che la maggior parte dei casi di spermatocele sono del tutto asintomatici, e che spesso non sono noti al paziente.
Questo a riprova della non pericolosità della cisti dell’epididimo che, in caso non dia problemi evidenti, può dunque essere lasciata lì dove si è formata, senza ulteriori preoccupazioni.
A quale Medico posso rivolgermi per la diagnosi della cisti scrotale?

il chirurgo andrologo è lo specialista a cui rivolgersi per la rimozione della cisti scrotale
Il Medico specialista per tutti i problemi dell’apparato uro-genitale è il Medico Urologo, chiamato anche Medico Andrologo se esso è perfezionato ulteriormente in tutte le problematiche squisitamente maschili, come è per l’appunto la cisti scrotale.
È dunque esso la figura di riferimento a cui bisogna rivolgersi per confutare o meno la presenza di una cisti scrotale, ipotizzata magari dopo un’auto-palpazione che ha evidenziato la presenza sospetta di una pallina o di un bozzetto sullo scroto.
Hai sentito una pallina o un bozzetto sullo scroto e ti stai preoccupando?
Rimani calmo e rivolgiti al Dott. Massimo Capone

il dott. massimo capone, chirurgo andrologo
Se durante l’auto-palpazione dei testicoli ti sei accorto di una pallina o di un bozzetto proprio sullo scroto, rimani calmo e razionale: nella maggioranza dei casi, le lesioni testicolari che possono essere rilevate alla palpazione sono di origine totalmente benigna, e sono relative o allo spermatocele o ad una comune cisti sebacea dello scroto.
I casi di carcinoma testicolare sono fortunatamente molto meno comuni, ma, ciò nonostante, è imperativo eseguire una visita medica specialistica andrologica.
Solo la visita specialistica potrà fare esatta luce sulla natura della lesione, e solo la diagnosi certa di un Medico Andrologo potrà farti stare tranquillo, evitandoti inutili preoccupazioni o vera e propria apprensione.
Il Dott. Massimo Capone è un Chirurgo Andrologo, che può aiutarti a diagnosticare e a curare chirurgicamente, se il caso lo richiede, lo spermatocele.
Puoi dunque affidarti a lui per la valutazione del tuo caso clinico, avendo la sicurezza di essere visitato ed accolto da un Medico competente, empatico, amichevole e che, soprattutto, metterà sempre il tuo interesse e benessere prima di tutto.
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Quindi ricorda che...
- L'epididimo è il tessuto di supporto del testicolo, necessario per permettere agli spermatozoi di raggiungere le vescicole seminali;
- l'epididimo assomiglia ad un tubicino, e permette il passaggio degli spermatozoi, generati dal testicolo, per mezzo dei dotti efferenti;
- grazie al lungo dotto deferente, l'epididimo immette gli spermatozoi nelle vescicole seminali, dove si uniranno poi al liquido seminale e prostatico;
- lo spermatocele è una cisti dell'epididimo, la cui esatta causa di origine non è ancora nota alla scienza;
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- solo in rari casi la cisti scrotale dà dei sintomi chiari, che spesso sono pesantezza testicolare e aumento del volume del testicolo;
- lo spermatocele asintomatico non necessita di terapie di alcun tipo;
- solo quando lo spermatocele diviene sintomatico, con problemi e fastidi locali, necessita di trattamento chirurgico;
- l'intervento di rimozione dello spermatocele si chiama spermatocelectomia, ed è un intervento non pericoloso ma molto delicato;
- la spermacelectomia può rimuovere la cisti scrotale, ma non garantisce che essa non recidivi;
- il medico di riferimento per la diagnosi e la terapia chirurgica dello spermatocele è il chirurgo andrologo
Nota deontologica
L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.
Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:
venerdì 14 marzo, 2025
Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo specialista in Urologia e perfezionato in Andrologia.
In oltre trent'anni di esercizio dell'arte medica, il Dottore ha focalizzato la sua ricerca scientifica sui dismorfismi dell'apparato sessuale maschile, studiando approfonditamente tutte le condizioni, congenite o patologiche, in grado di infliciare pesantemente sulla qualità della vita sessuale dei suoi pazienti, come ad esempio la disfunzione erettile di tipo grave, l'incurvamento congenito del pene e la malattia di La Peyronie.
Un medico empatico, amichevole, in grado di mettere a proprio agio i propri pazienti anche in caso di visite particolari, per problemi molto sentiti sulla sessualità e sulla vita di coppia, che spesso causano non solo grandi disagi fisici, ma anche (e soprattutto, in certi casi) psicologici.
Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone (Lecce), il Dottore aiuta giornalmente tanti pazienti che si rivolgono a lui in condizioni spesso di grande sofferenza, sia fisica che psicologica, gravati da importanti episodi di disfunzione erettile grave, di infertilità maschile e di malformazioni congenite al pene.